La Storia

Il plastico nasce nel 1989 da un’ idea di alcuni soci e con il sostegno del Comune di Schio che affida alla gestione dei soci un locale dismesso presso la casa di riposo per anziani ” LA CASA”. Lo stesso Comune mette anche a disposizione dei soci un finanziamento iniziale per l’acquisto dei materiali.

I PRINCIPI ISPIRATORI DEL PLASTICO FAV….

– REALISMO : non abbiamo voluto riempire il plastico di binari, preferendo invece lasciare ampio spazio al paesaggio, non semplice cornice della linea ferroviaria, bensì componente fondamentale dell’ insieme.
– Per lo stesso motivo abbiamo nascosto in galleria tutte le curve di ritorno (quelle a 180°) anche se ciò ha diminuito di molto la tratta visibile allo spettatore: abbiamo preferito comporre una successione di situazioni nelle quali i binari hanno sempre una curvatura molto ampia . Insomma abbiamo fatto una scelta di qualità ( poco binario ma “buono”) piuttosto che di quantità (tanto binario ma “trenino”)
– Tutte le curve in vista sono posate con sopraelevazione del binario esterno.
– ROMANTICISMO : non mancano ovviamente tratte a binario unico, fiancheggiate dalla linea telegrafica, che ci accompagnano, inguaribili sognatori, verso mete solitarie e sperdute…
– Alcune zone del paesaggio, poi, sono quasi celate, timide allo sguardo dei visitatori. Solo con una visione più attenta si potranno cogliere le prese d’ acqua della roggia, il magazzino dietro al costone e…altro ancora. La piccola ferrovia a scartamento H0e è un omaggio ad un mondo che oggi vive quasi solo nei ricordi.
– Non esistono punti di osservazione dai quali risulti possibile cogliere tutto lo sviluppo del tracciato, lasciando sempre una parte di esso alla immaginazione dello spettatore (ma… dov’è finito il mio treno ?)


…E I SUOI NUMERI

– Gli ambienti che accolgono il plastico (sala principale + sala del movimento) si estendono globalmente su 150mq, 100 dei quali sono occupati dalla superficie del plastico.
– Il circuito principale, in scartamento H0, è un falso doppio binario che si sviluppa per 400 metri : nelle giornate di traffico intenso passano anche 20 minuti prima di vedere ripassare il proprio convoglio sullo stesso punto ! Il circuito principale è tutto sotto linea aerea (non funzionante).
– Il circuito è controllato da un sistema di blocco automatico basato su 42 tratte comandate da altrettante schede elettroniche di nostra concezione e costruzione.
– La pendenza massima del binario è pari al 1,5 % con la quale la linea si eleva fino ad un livello massimo di 120 cm sopra al livello più basso.
– Oltre al circuito principale c’è poi una linea da punto a punto, senza catenaria, che, come al vero, collega le stazioni di Vicenza a quella di Schio con uno sviluppo di metri 50. Questa linea, a binario singolo, è completamente manuale ad agente unico ed è l’unica dotata di funzionamento digitale.
– Quattro stazioni (Vicenza, Cittadella, Chiusaforte, Schio) si trovano lungo i tracciati oltre ad una stazione nascosta , nella sala del movimento, costituita da un fascio di 11 binari sul quale si compongono i convogli fuori dalla visuale degli spettatori. In tutte queste stazioni sono posati in totale più di 110 tra scambi e incroci. Tutte le stazioni sono collegate da linea telefonica per eventuale coordinamento degli operatori.
– Il raggio minimo di curvatura, nella stazione nascosta, è di 900 mm
– Dieci alimentatori forniscono la corrente per la trazione mentre quella per i servizi fa capo a undici alimentatori. Tutte le utenze sono collegate da 4 Km di cavi che corrono sotto la superficie del plastico.
– Arricchiscono il paesaggio alcuni elementi mobili come una funicolare, una funivia per trasporto passeggeri, PL automatico, una segheria ed infine una giostra che anima una sagra paesana vicino alla stazione montana di Chiusaforte. Due piattaforme girevoli sono dislocate a Vicenza e Schio per la giratura delle motrici a vapore.
– La quasi totalità degli elementi paesaggistici statici è stata costruita dai soci del club partendo da materiali grezzi, senza ricorrere a scatole di montaggio commerciali

Annesso al plastico ferroviario c’è il Museo del treno in Miniatura, esposizione permanente di oltre mille modelli che ripercorrono la storia del modellismo ferroviario dal 1950 al 2000, con pezzi commerciali e artigianali che raccontano sia lo sviluppo della tecnica ferroviaria reale che quella modellistica, passando dalla trazione a vapore, a quella diesel per arrivare a quella elettrica attraverso i vari esperimenti condotti nella storia.